Il Folklore

CARAT: CULTURA, ARCHITETTURA RURALE, AMBIENTE E TERRITORIO

Sul Registro delle Eredità Immateriali della Regione Sicilia, sono state iscritte le feste patronali di San Giorgio Martire, di San Giovanni Battista e la Settimana Santa di Ragusa Ibla per la “nutrita concomitanza di elementi cerimoniali e rituali che testimoniano forme spettacolari riconducibili al teatro barocco.”

1. SAN GIOVANNI BATTISTA

La Festa del patrono della città e della diocesi di Ragusa, si svolge il 29 agosto, data del suo martirio. I solenni festeggiamenti hanno però inizio il 19 agosto con l’apertura della nicchia del Santo e la traslazione del simulacro. I giorni che vanno dal 19 al 29 agosto sono ricchi di manifestazioni culturali, artistiche e sportive.

La sera del 27 agosto Il Simulacro del Battista e l’Arca Santa vengono portati in processione per le vie della città, fino all’arrivo in una parrocchia che lo ospiterà con canti, liturgie e veglie di preghiera. Poi, la sera del 28, ritornerà in Cattedrale.

Il 29 agosto la città si stringe nuovamente intorno al suo Santo con una processione di ceri. In essa traspare il silenzio, la preghiera e una grande devozione visibile nei fedeli scalzi o con indumento rosso in segno di un voto o grazia ricevuta. Dopo la mattinata dedicata alle numerose sante messe, tra cui il Pontificale presieduto dal Vescovo della Diocesi alla presenza di tutte le autorità, Essi percorrono le vie del centro storico insieme all’Arca Santa, precedendo il simulacro di San Giovanni che viene portato in processione per le strade iblee al grido di Patronu Viva, accompagnata dalla banda musicale. Il 24 giugno, giorno della natività del Battista, si assiste, invece, ad una festività dal sapore esclusivamente liturgico.

Il giorno della festa di San Giovanni Battista vengono preparati gli gnucchitti rausani, tipico piatto di pasta fresca fatta in casa con farina di semola dura e uova, realizzata con u pettine e i fusi, preparata con brodo di pollo e consumata insieme al pollo ripieno.

2. SAN GIORGIO MARTIRE

La storia della festa di S. Giorgio ha origini molto antiche nella città di Ragusa, essendo già patrono della cittadina prima del 1693, anno del terremoto che sconvolse l’intera Sicilia orientale, quando la città di Ragusa era composta solamente dal quartiere barocco di Ibla. Dopo il 1693, con la creazione del nuovo centro abitato di Ragusa Superiore, si diffuse il culto di San Giovanni Battista, solenne festa di popolo. Da quel momento Ragusa si è divisa tra Sangiorgiari (sostenitori della priorità del culto di San Giorgio di Ibla) e Sangiovannari (sostenitori della priorità del culto di San Giovanni di Ragusa). Se da un lato la festa di S. Giovanni è più raccolta e più religiosa, la festa del cavaliere Giorgio è sicuramente più ricca di tradizione popolare e folklore, (di questa fa parte, ad esempio, il cosiddetto “martiriu”, processione figurata, rievocata nel 1991 e nel 2002).

Le notizie storiche sulla festa di S. Giorgio a Ibla risalgono al XVI secolo. L’evento celebrativo è caratterizzato da una lunga serie di festeggiamenti dedicati al Santo che si svolgono in una atmosfera di allegria e di trionfo espressa nella tradizionale abballariata. La processione viene aperta dagli stendardi delle varie confraternite iblee, ciascuna presente con costume tradizionale, accompagnata da luci, musiche e suoni, giochi pirotecnici e spettacoli. I festeggiamenti esterni si svolgono l’ultima domenica di maggio oppure agli inizi di giugno.

Il rito si suddivide in più azioni volte a celebrare il Santo: la domenica prima del 23 aprile la traslazione o scinnuta del simulacro di San Giorgio e dell’Arca Santa all’interno del duomo di Ragusa; i festeggiamenti esterni di Maggio o Giugno, la processione del sabato, e la domenica, quando, dopo la Santa Messa, nel pomeriggio cresce l’attesa per “l’uscita”, preceduta dalle bande comunali, tamburi imperiali o sbandieratori, che introducono l’abballariata e la processione principale, accompagnata dalle confraternite con i vari stendardi e i gonfaloni di Comune e Provincia. Nell’ultima fase della processione, che precede l’arrivo in piazza, i portatori caricano sulle spalle il Patrono lasciando il carro, proseguendo verso Piazza Duomo facendolo ballare come tradizione, anche issandolo in alto a braccia tese, urlando continuamente Tutti Truonu! che sta a significare che è lui il Patrono della città.

3. LA SETTIMANA SANTA A RAGUSA IBLA E IL VENERDI’ SANTO A RAGUSA SUPERIORE

Suggestivi e particolari nella loro storicità anche i riti della Settimana Santa che si svolgono a Ragusa Ibla che sono stati recentemente inseriti nel REIS. Essi prendono il via la Domenica delle Palme con l’inizio delle “Sacre Quarantore”. Per tre giorni numerose confraternite, in processione con il proprio gruppo statuario, raggiungono il Duomo di San Giorgio ove si tiene il “fervorino eucaristico” riflessione dettata dal Predicatore davanti all’Eucaristia esposta. Le processioni: Domenica delle palme “L’Addolorata” “La Maddalena” “Il Cristo alla Colonna”; Lunedì Santo “Gesù nell’orto degli ulivi” “La Pietà”; Martedì Santo “La Veronica”. Il Venerdì Santo si snoda lungo le vie barocche la processione con il Cristo Morto e l’Addolorata, con partenza dal Duomo di San Giorgio.

Parallelamente, a Ragusa superiore si svolge la processione cittadina dei “Misteri”. Da diverse parrocchie della città giungono entro le 19 in Piazza San Giovanni numerosi gruppi statuari, che si dispongono lungo la facciata di Palazzo Ina, di fronte la Cattedrale: Sono Gesù all’Orto, L’Ecce Homo, Il Cristo alla Colonna, L’Incontro con la Madre, La Croficissione, La Discesa dalla Croce, La Pietà, il Cristo nell’Urna, l’Addolorata. Una volta “allineati” prende via la processione lungo tutto il centro storico, che si conclude sempre in piazza San Giovanni con la riflessione e la benedizione del Vescovo diocesano.

4. LA FESTA DI MARIA SS. MA DI PORTOSALVO

La festa di Maria SS.ma di Portosalvo, patrona della frazione di Marina di Ragusa, si svolge a Ferragosto ed è una festa non unicamente religiosa. La sera del 14 Agosto il simulacro della Madonna viene portato processionalmente in Piazza Torre, dove il Vescovo diocesano, al termine della Santa Messa, si percorre il Lungomare Mediterraneo e si riaccompagna la statua in processione fino in chiesa. Il 15 Agosto, giorno della solennità dell’Assunta, mattina del 15 Agosto si organizza un gioco tradizionale, il “Palo a Mare” al largo del porticciolo. Esso consiste nell’arrivare da un punto a un altro di un palo, unto di grasso ed olio, montato su un peschereccio. Il primo che riesce a prendere la bandierina collocata all’estremità del palo vince un premio in denaro. la Madonna esce nuovamente per la suggestiva processione in mare. Raggiunto infatti il Porto Turistico, il simulacro viene spettacolarmente caricato su una barca che, lasciando il Porto, inizia a percorrere lo specchio del mare antistante la borgata: al suo seguito decine e decine di imbarcazioni. Allo sbarco la processione prosegue per tutte le vie del paese, fino al rientro in Chiesa.

4. LA FESTA DI SANTA ROSALIA

Si ricorda, ancora, per la sua particolare suggestione, la processione tra i campi di Santa Rosalia che si svolge all’omonima diga dove si trova il piccolo santuario a lei dedicato. I festeggiamenti si svolgono la prima domenica di Settembre partendo dal santuario che sorge a ridosso della grotta dove si dice la santa si sia rifugiata e durano due giorni.

Il sabato iniziano con giochi che coinvolgono tutti i fedeli, la domenica pomeriggio il fercolo della Santa viene portato in processione, alla presenza del vescovo e del vicario, attraverso le piccole e stradine della contrada, per poi essere riposto nuovamente in chiesa. La serata si conclude con una vendita all’incanto di prodotti agricoli seguita da uno spettacolo musicale.